28 febbraio 2008

Caos calmo (Antonello Grimaldi, 2007)

Caos calmo: un ossimoro, un metasemema che modifica il significato nel contenuto, e per questo, probabilmente, il titolo è azzeccato. Se i valori espressi nel film volevano essere destrutturati per portare lo sguardo nell’anima delle cose (e in particolare mi riferisco all’anima di Paladini), non posso che acclamare una regia che ha centrato in pieno ciò che si proponeva. Portare la visione nel caos interiore degli eventi, attraverso un’apparente esteriorità statica, non è semplice. Mostrare la tempesta attraverso la bonaccia. Sarebbe una bella sfida persino per i registi più accreditati. Ho visto il film dieci giorni fa e ho impiegato tutto questo tempo a chiedermi perché non è stato fatto l’esatto opposto: ossia mostrare la calma attraverso la tempesta. Ma questi miei dubbi offendono il cinema (e mi vergogno del pensiero che mi è balenato): è logico che dal punto di vista della storia si voleva “far vedere che….ecc. ecc”. Ma ho tenuto questa domanda sospesa finché improvvisamente ho conosciuto una storia. In sintesi:”Un uomo vivo per stare vicino alla moglie morta ha messo una sua foto sulla lapide accanto a quella della moglie. La ama alla follia? Un amore che va oltre la vita? Forse. Ma l’uomo tre mesi dopo la morte della moglie si è “fidanzato” con un’altra donna”. Questa sarebbe una bellissima sceneggiatura. Dal titolo “Ordine agitato” (oppure trovatene altri). Quindi da un punto di vista della significazione niente da obiettare (ma solo perché non amo infierire): una maschera di ordine che copre la disperazione. Sedersi su una panchina per esorcizzare la paura, l’angoscia, la solitudine e scoprire che il mondo pullula di tanti uomini e donne soli come noi, impauriti come noi pronti ad abbracciarci. Niente male. Ma non mi basta. Da un punto di vista del significante mancano i metaplasmi (ad esempio allitterazioni o rime). In effetti un tentativo c’è stato (il saluto del bimbo down oppure gli abbracci tra Paladini e i personaggi che entrano in campo), ma risulta acerbo, perché l’umanità che pullula intorno a quella panchina attraversa l’immagine senza posarsi sulla retina; ossia l’immagine della ragazza del cane, ad esempio, non forma un ritmo, né accompagna l’apparente calma del Paladini. Un discorso a parte per la scena di sesso, che non è affatto scandalosa, ma formalmente ineccepibile. Lo so, sembra uno strappo del tessuto “ordinato” del film, un excursus attraverso i desideri del personaggio, o solo un sogno, ma se collegata al salvataggio da annegamento forma una sorta di plot ulteriore. In altre parole, il sesso con Eleonora, che prima è stata salvata rappresenta una sorta di “premio” non come compensazione della perdita della moglie (e qui sta l’originalità dell’immagine), ma come possibilità di potere guardare l’inferno interiore del Paladini. La posizione tergale diventa simbolo del desiderio recondito e irrappresentabile (sempre dal punto di vista del Paladini) di fottere il mondo. Un film timido che, con un po’ di coraggio, avrebbe potuto riportarci agli anni d’oro del cinema italiano.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Io quella scena di sesso l'ho trovata ben girata, ma estremamente fuori contesto, anche perchè non si tratta assolutamente di un sogno...
Comunque sono estramamente d'accordo con la tua conclusione ^^
Ale55andra

Noodles ha detto...

Son settimane che cerco di recuperarlo, ma arrivò una settimana troppo ghiotta e temo che ormai lo recupererò in home video a questo punto.

domenico ha detto...

io alla fine non sono riuscito a vederlo
non ti vedo pienamente soddisfatto :)
lo danno ancora nei miei paraggi ma ho poco tempo e domani voglio vedere assolutamente persepolis
attenderò il dvd!

Luciano ha detto...

@Ale55andra. In generale sono un po' perplesso. Non so. Come ti ho detto in un commento, il film è nella terra di mezzo. La scena di sesso da sola può essere fuori contesto e appunto anche per questo che secondo me non c'è stato coraggio.

@Noodles. Ormai l'ho visto dieci giorni fa e nel frattempo mi sono perso almento tre grandi film. Spero di poterli vedere (se sono ancora al cinema) :(

@Honeyboy. Ah, che invidia. C'è già Persepolis da te? Ma lo sai che stranamente questo film dovrebbe arrivare a pochi chilometri da casa mia? (Dovrebbe). Caos calmo non mi ha soddisfatto ma neppure mi è dispiaciuto. Un film che fra qualche anno avrò dimenticato.

Martin ha detto...

Sarà Luciano ma è dai tempi del Caimano che non torno a vedere un film italiano e penso che non farò uno strappo per questo.

Luciano ha detto...

@Martin. Anch'io sono poco propenso a vedere film italiani, ma ogni tanto bisogna sforzarsi, perché potrebbe anche accadere un miracolo (naturalmente non è il caso di questo film).

Anonimo ha detto...

E' un film che mi incuriosisce molto (anche se la tua analisi non mi fa ben sperare), ma ho deciso di aspettare il dvd un po' perchè queste sono state settimane molto ricche al cinema e poi per trovare il tempo di leggere il romanzo prima della visione del film.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Insomma non ti ha convinto.
A me lì per lì non mi è dispiaciuto, però a ripensarci bene devo dire che stanno saltando fuori le furbizie, gli ammiccamenti, di un prodotto ben fatto ma privo di una vera anima.

Luciano ha detto...

@Lorenzo. Non ho letto il romanzo che potrebbe anche essere ottimo. Il film non mi è dispiaciuto ma non mi ha neppure estasiato.

@Roberto. Credo che la pensiamo più o meno allo stesso modo. Anche a me non è dispiaciuto, ma ecco... è lacunoso.

monia ha detto...

per me il cinema italiano ha potenzialmente ancora tutto, non voglio pensare che non siamo in grado di far cinema e credo che questi film siano proprio quelli che contribuiscono a distruggerlo; manca il coraggio di osare ancora, di avere idee veramente nuove. e moretti (a mio avviso) è diventato insopportabile! per il resto non vedo l' ora di leggere di quel capolavoro che vedo lassù ^.^

M.S. ha detto...

beh, luciano, è una delle poche stroncature che ho letto. se troppo signore per lasciarti andare ad improperi come faccio io quando un film non mi piace, ma si nota tutta la tua delusione per una pellicola fin troppo insipida.

Luciano ha detto...

@Monia. Penso anch'io sia questione di coraggio. In effetti quel capolavoro fu anche un atto di coraggio e ne rimase "scottato". Ma alla fine ha vinto contro la stupidità della censura.

@Mario. Sì, delusione perché poteva davvero stupirmi. Comunque mi trovo spesso in difficoltà con il cinema italiano (forse per colpa mia) anche se non vedo l'ora di vedere un film italiano che mi stupisca. Qualcosa in giro c'è, non lo nego, ma non bastano pochi film a fare rinascere una scuola.

M.S. ha detto...

@ luciano: certamente no. ti consiglio, comunque, due titoli, che se non hai già visto potrebbero colpirti positivamente: "nuovomondo" di emanuele crialese e "buongiorno notte" di marco bellocchio. du film che fanno onore al cinema italiano, e che piacerebbe rappresentassero uno standard anche per gli altri autori nostrani.

Luciano ha detto...

@Mario. Grazie per le segnalazioni. Provvedo subito a recuperarli perché non li ho visti.

Anonimo ha detto...

hai ragione, un buon film che poteva essere di più...

Luciano ha detto...

@Claudio. Siamo in sintonia. In effetti sono dispiaciuto per il fatto che il film potenzialmente non è male, ma... non so... sembra sul punto di decollare senza farlo mai.

Anonimo ha detto...

L'ho perduto.. penso che lo vedrò in dvd...
anche perché con tutti i film da oscar delle ultime settimane il mio portafoglio è pressoché esangue! :-(

Luciano ha detto...

@Trinity. Io invece purtroppo ho speso pochi soldi (significa che mi mancano troppi film) :(