La leggenda del Golem (il termine si trova per la prima volta nell’antico testamento) risale al XVI secolo, quando il rabbino Jehua Löw crea i Golem (uomini di terra) per usarli come servi finché uno di questi non fu più sotto il suo controllo e cominciò a creare disastri. Riuscito a distruggerlo, il rabbino decise di nascondere il demone nella Sinagoga del quartiere ebraico di Praga dove si trova tuttora. La leggenda del Golem venne recuperata dalla letteratura con il bellissimo romanzo di Gustav Meyrink (pubblicato nel 1915) Der Golem e infine dal cinema col primo film di Henrik Galeen e Paul Wagener “Der Golem, und wie er auf die Welt kam (1915)”. Il film, di cui sono rimasti solo alcuni spezzoni, è insieme a "Lo studente di Praga" di Stellan Rye (1913) il precursore del cinema espressionista, girato cinque anni prima del Gabinetto del dottor Caligari. Un secondo film fu girato nel 1917 (Der Golem und die Tänzerin di Rochus Gliese e Paul Wegener), andato perduto. Infine Wagener diresse un terzo film nel 1920 appunto Der Golem, wie er in die Welt kam, che è facilmente reperibile (esiste anche una bellissima versione colorata). La storia è ambientata nel XVI secolo ai tempi di Rodolfo d’Asburgo che per la leggenda aveva raccolto a corte il rabbino Löw, il quale gli aveva mostrato il Golem e le sue straordinarie capacità. Il film rappresenta l’orrore della materia inorganica che prende vita e questa esperienza di contaminazione tra il vivente e la fredda materia inerte risulta inquietante. Le scenografie del Golem possiedono qualcosa di mostruoso esperito attraverso la terra inanimata che assume la vita, attraverso quindi una metamorfosi (appunto non formale ma materica). Il film possiede molte delle caratteristiche del cinema espressionista soprattutto per la sua tipica stilizzazione del profilmico, nonché per la particolare attenzione ai vari elementi del quadro che sono più importanti dell’atto stesso di riprendere la scena. Domina anche qui una deformazione degli oggetti e dell’ombra, aspetti imponenti dell’arte espressionista, la cui caratteristica non è di “galleggiare” sulla superficie dell’immagine, ma di scavare in profondità, estraendo la struttura stessa della forma, l’anima mostruosa e in-guardabile (nel senso di guardabile dall’interno) che “regola” le forze in gioco (che plasma la terra). Anche se per alcuni critici le scenografie non sono del tutto espressioniste (in effetti l'apice si raggiunge col Gabinetto del dottor Caligari), ritengo che il film possieda immagini inequivocabilmente riconducibili al movimento tedesco. In fondo il Golem è metafora dell’atto della formazione del film, argilla come pezzi di profilmico che s'innestano nella materia per dare vita al clone, ma che senza un'anima, un biglietto con la parola ebraica "aemaet" (verità) inserito nel pentacolo innestato sul petto del Golem, non potrebbe prendere vita. Anche in questo film, come nel gabinetto del Dott. Caligari, domina la tensione tra heimlich e un-heimlich (familiare e non familiare) da cui nasce il perturbante, che è un aspetto sfruttato da sempre nel cinema horror. Ma la caratteristica peculiare del Golem è quella sua malinconia ottusa molto più terrificante dell’immagine di un mostro crudele e feroce. L’abito mentale dell’espressionismo è qui in contrasto col volto ebete e triste della creatura capace di fare il bene ma anche il male. Pertanto il mostro non è "racchiuso" dall’essere o esplicato dalle sue azioni più o meno nefande, ma si ritrova nel clima espressivo di un mondo costituito da ombre ed evanescenze che anticipano il tragico epilogo. La vita si toglie premendo un semplice interruttore (qui il pentagramma estratto dal petto) e il Golem (metafora dell’umanità stessa) ritorna come polvere alla polvere. Il Golem ha influenzato il film di James Whale, Frankenstein (1931), ma è stato anche uno dei primi automi del cinema muto (e anche non). Tanto per citarne alcuni: la donna-robot di Metropolis, i replicanti di Blade Runner, il robot di Terminator, l'essere di un altro mondo di Alien.
21 commenti:
Gran film... concordo con te, pur non essendo del tutto espressionista, "Il golem" si richiama moltissimo al movimento tedesco che nascerà (ufficialmente x gli storici) poco dopo con quel capolavoro assoluto quale "Il gabinetto del dottor Caligari".
Bel post
Ciao
Ciao Chimy. Ti ringrazio per la visita. Era da tempo che mi ero ripromesso di visitare il tuo blog (come anche molti altri blog), ma ancora non ne avevo avuto l'occasione. Ricambio immediatamente. Il film è un esempio di pre-espressionismo (tenendo conto anche delle due altre versioni). A presto.
purtroppo di questo ho visto solo qualche scena...e vorrei vederlo tutto...ma sul mulo è reperibile?
I tuoi post sono sempre molto intriganti...ma dimmi la verità, sei un insegnante?^^
Sul mulo si trova e sono sicuro che piacerà senz'altro a un appassionato del genere come te. No, non insegno anche se avrei potuto scegliere quella strada. (Preferisco studiare e vedere film).
Grazie Filippo e a presto.
un vero peccato...è raro trovare persone capaci di trasmettere ad altri le loro passioni...e tu ci riesci benissimo!
Aziono subito il mulo! ;)
Complimenti migliori non potevi farmeli. Ma, il fatto è che non potevo aspettare anni e anni di supplenze prima del posto sicuro. Poi non avrei potuto dedicarmi a quelle che sono le mie tre passioni;)) Grazie Filippo. A presto.
Il Golem è un film anticipatore. Bellissimo post il tuo. Ti ho linkato anch'io. A presto.
Neville
Grazie Neville. Appena possibile tornerò a visitare il tuo blog. Sono d'accordo con te: proprio un film anticipatore.
A presto.
come non amare questo film? poi per un amante appassinato di diversi giochi di ruolo, il golem è un must :)
@ Simone. Vero. Non ci avevo pensato. Il Golem e mostri derivati sono spesso utilizzati nei giochi con personaggi. Grazie per l'informazione.
A presto.
ecco questo è un film che devo assolutamente recuperare e che avevo dimenticato..mi piace il paragone che hai fatto tra creazione del golem e creazione del film!complimenti come al solito!Io sono stato appena alle prese con una tarantula gigante!!
Grazie, come al solito troppo gentile. Tarantula nel senso di mostro di un film o di "pericolo" del reale? A presto, Deneil.
Luciano e quali sono le tue tre passioni? Io sono molto curiosa :P
Ale55andra
Domanda intrigante, ma anche accattivante. Ne ho più di tre ma provo a spararti le prime (ma non so se corrisponde del tutto a verità): Poesia, Arte (Letteratura, Cinema, Pittura), Filosofia (impropriamente nella filosofia ci metto anche la linguistica, la semiologia e l'estetica). Praticamente tutto e nulla. Nel cercare di afferrare tutto rimango con un nulla di specifico. Delusa?
^_-
A presto.
No e perchè mai? Anche se la tua passione fosse stata, che ne so, il calcio non sarei rimasta delusa. Ognuno ha le proprie passioni. Comunque le tue sono formidabili ^_-
Ale55andra
Domani verrò sul tuo blog anche per chiederti quali sono le tue passioni. ;D
citando quell'indiscusso capolavoro neorealista conosciuto con il titolo di "il secondo tragico Fantozzi".... "la corazzata potemkin... e' una cagata pazzesca!!!!"
ahah caro luciano sono arrivato a questo post partendo da una ricerca su google, le vie che conducono a cinemante sono infinite!
@Dottorbenway. Sono molto compiaciuto. Suppongo che l'oggetto della tua ricerca fosse proprio il Golem (o no?) ;)
ciao Luciano anche io come Dottorbenway mi sono imbattuta nel tuo blog, cercando su google informazioni sul golem.
ho visto che tu sei molto informato e ciò che hai scritto l'ho trovato molto interessante e mi chiedevo se ti andava di lasciarmi la tua email per scriverti qualche domanda sull'argomento, o se preferisci ti lasciamo la mia valedissy87@hotmail.com.
spero di ricevere uantua risposta e grazie!
@Valedissy. Ti scrivo appena possibile. Grazie a te!
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