11 aprile 2009

Ponyo sulla scogliera (Hayao Miyazaki, 2008)

Una marea che arriva e inonda senza bagnare e che è possibile respirare perché il mare non è un nemico che chiude i polmoni ma un fluido naturale, un liquido che abbiamo abitato come formazione fetale e ci ha nutrito prima dell’uscita nel regno delle barriere (confini, steccati, luoghi comuni, intrecci). La chiave di questo nuovo senso che fa inondare di colori l'ecumene (strade, case, supermercati, scuole) è una pesciolina-bambina, il trait d’union tra vita marina e vita terrestre. Nella magia riesce, dopo una trasformazione pesce-donna, a pattinare sulle onde assumendo movenze di un nuovo tipo, che non rappresentano i movimenti ondulatori del necton e delle sue sorelline pescioline né quelli zigzaganti dell’auto guidata da Risa. Si tratta di un nuovo tipo di movimento, una sorta di corsa-volo sulle creste e sui marosi che occupano lo spazio terrestre non per sostituirsi ad esso ma per creare un’altra dimensione, un paesaggio di "terramare" dove il male si eclissa e i rapporti conflittuali si trasformano in accordi perpetui, dove anche la difficoltà a deambulare (le signore anziane in carrozzina) vengono superate perché in questo fluido respirabile i confini sono inerti e i muri d’acqua non sono barriere che promuovono un aldilà pericoloso ma lenti di contatto tra due mondi adesso riunitisi. Persino l’immondizia nascosta nel mare, che per il mondo della terra è ormai inesistente (sotto la superficie niente si vede quindi niente esiste) per i fluidi equorei è una componente del disastro causato dalla miopia degli uomini. Ponyo sarà capace di coagulare una nuova forma donando una densità all’aria e una maggiore rarefazione all’acqua portandosi appresso uno tsunami, l'onda del porto che sembra più una calda coperta protettiva. Lo sguardo del bambino riesce a cogliere meglio questi colori del mare che occupano (ma senza prevaricazioni) i colori dell’habitat pneumatico perché i colori (che paiono sfuggire dai contorni delle forme) non si stemperano nel sintagma ma permangono nella sequenza, o meglio, si fermano inquadratura dopo inquadratura sui disegni che ricordano le stampe artistiche dell'Ukiyo-e, soprattutto i lavori di Hiroshige (1) e di Hokusai. Mentre lo sguardo dell’adulto naviga già in altre sequenze rimanendo come impacciato dai significati (che in effetti non restituiscono memorabili leggende, lasciando a volte buchi narrativi difficilmente colmabili), quello del bambino lavora sulle immagini formando storie infinite, corse meravigliose mano nella mano con Ponyo e Sosuke, sulle onde che trascinano e trasportano i sogni in ogni luogo. La pittura incantata disegnata da un bambino per un bambino conduce in altre avventure con la bellissima amica Ponyo che mi bacia levitando nell’aria. L’auto (peraltro già guidata con leggerezza da Risa e capace di superare ostacoli apparentemente insormontabili) non è più un bisogno primario perché adesso in questo nuovo contesto non è difficile muoversi senza inquinare, senza faticare, senza danneggiare. Un giocattolo che cresce e diventa mezzo di locomozione, una pesciolina che potrebbe diventare la mia nuova amichetta e mia madre che sembra scomparsa nel nulla ma che ritrovo in amichevole colloquio con la signora Granmammare. Adesso potremo viaggiare volare sognare gioire insieme per contare i colori del mare e scoprire che l’aria esiste anche nei porti più sporchi.

(1) Su Hiroshige è uscito nel mese di aprile 2009 un dossier della Giunti (n. 254). Una mostra su questo pittore è attualmente in corso (17 marzo-7 giugno 2009) al Museo fondazione Roma: "Hiroshige. Il maestro della natura". L'immagine a destra è un'opera di Hiroshige.

36 commenti:

  1. Vedo che la speciale magia dell' ultimo Miyazaki a colpito anche te!!!
    Mi fa molto piacere ^___^

    RispondiElimina
  2. questo capolavoro segna il ritorno di Miyazaki alla più originale tecnica di animazione: matita e gomma

    RispondiElimina
  3. Pura poesia.....E' coem respirare seduti su uno scoglio in perfetto silenzio.

    MrDavis

    RispondiElimina
  4. @Weltall. Infatti sono rimasto affascinato dalle immagini e dai colori. Miyazaki non delude mai :)

    RispondiElimina
  5. @Vision. Una tecnica bellissima e affascinante.

    RispondiElimina
  6. bene bene! Tutti in ovazione per Miyazaki. La mammamare è un'immagine bellissima, ha una potenza e una bellezza junghiane secondo me.

    RispondiElimina
  7. Un ritorno (graditissimo) del maestro ad atmosfere infantili come quelle di "Totoro"!

    RispondiElimina
  8. @MrDavis. Respirare su uno scoglio in perfetto silenzio. Un'immagine che rappresenta bene l'essenza di questo film: poesia.

    RispondiElimina
  9. @Noodles. Una bellezza junghiana inestimabile. Sono d'accordo. Nel senso immagino di recupero di un incoscio collettivo come cumulo di tutte le esperienze di generazioni precedenti (e ovviamente attuali). Un respiro collettivo che queste immagini "resuscitano".

    RispondiElimina
  10. @Christian. Infatti dopo aver visto Ponyo ho provato il desiderio di rivedere Totoro.

    RispondiElimina
  11. Come al solito, rimango solo io a non averlo ancora visto! Ma prima o poi vi raggiungo eh? :P

    RispondiElimina
  12. hai detto bene all'inizio della tua recensione "Una marea che arriva e inonda senza bagnare..... perchè il mare non è nemico...." E' questo Miyazaki, espressione dell'innocenza della natura e dell'infanzia, una fusione perfetta che prende il nome di Ponyo

    RispondiElimina
  13. Lo sguardo adulto che rimane impacciato di fronte alla naturalezza di quello del bambino: concetto bellissimo e perfetto per descrivere questa meraviglia.


    Un saluto

    RispondiElimina
  14. @Ale55andra. Per quanto riguarda i film visti da noi due, farei a cambio con te. Ma cercherò di raggiungerti ;)

    RispondiElimina
  15. @Spyker. "...espressione dell'innocenza della natura e dell'infanzia, una fusione perfetta che prende il nome di Ponyo...". Hai perfettamente reso lo spirito del film. Una visione che avrei voluto vedere con gli occhi di un bambino.

    RispondiElimina
  16. Sei un grande ad aver accomunato Ponyo ad Hiroshige!

    RispondiElimina
  17. @Chimy. Purtroppo ho cercato (senza riuscirvi) di immedesimarmi nello sguardo di un bambino o almeno nello sguardo del bimbo che sono stato. Mi serviva una purificazione, ma le "regole" del cinema sono troppo affondate nel mio corpo-cervello. Avrei voluto essere come i primi spettatori del Grand Café in quel lontano 1895.

    RispondiElimina
  18. @AmosGitai. Sei gentile. Comunque, anche se conoscevo Hiroshige, è uscito un Dossier sul pittore giapponese proprio in questi giorni in concomitanza di una mostra a Roma. Un colpo di fortuna^^

    RispondiElimina
  19. luciano vorrei chiederti una cosa, hai mica una mail alla quale posso scriverti? grazie mille in anticipo! ciao ciao

    RispondiElimina
  20. @Monia. Volentieri. Ti invio subito una mail. A presto.

    RispondiElimina
  21. grazie!!! ti lascio qua la mail: monia86@live.it e complimenti per la recensione, spero di poter vedere questo film al più presto!!!

    RispondiElimina
  22. Grande post! come sempre da queste parti, del resto. :)

    Ero sicurissimo che avresti apprezzato l'arte e la purezza "elementale" che c'è in questo splendido film.

    P.S. Lo sai che forse ci sono passato davanti alla mostra che dici a Roma? Mi pare fosse in via del Corso ... non conoscendo l'autore però non mi ci sono fermato... che peccato.

    RispondiElimina
  23. per caso ho notato (con piacere) il link del mio blog... a breve ricambierò..

    RispondiElimina
  24. purtroppo questo ancora non l' ho visto, ma non vedo l' hora di avere un pò di tempo per me per poter rimire questa lacuna ç_ç le atmosfere puramete di sogno che riesce a ricreare Miyazaki sono qualcosa che mi ha sempre affascinato tantissimo!!

    *Asgaroth

    RispondiElimina
  25. @Pickpocket. Un film che "trasuda" arte ed è capace di meravigliare. Peccato, il museo è in Via del Corso e la mostra rimane aperta fino al 7 giugno. Mi illudo ancora di potere andare a Roma prima della chiusura. Ti ringrazio^^

    @Ivan. Il piacere è mio!

    RispondiElimina
  26. @Asgaroth'sMidnight. Se ti piace Miyazaki, sicuramente rimarrai affascinata anche da Ponyo. La tua visita mi fa molto piacere. Spero di poter ricambiare quanto prima.
    A presto.

    RispondiElimina
  27. Ti ringrazio per i complimenti...sei molto gentile visto che paragonando i post mi sembrava di aver scritto delle cose banali!!! complimenti per il tuo blog, molto curato...e poi non si parla quasi mai di una delle peculiarità del linguaggio cinematografico: la semantica! ottimo lavoro! comunque il migliore di Miyazaki è per me (sarà per via di un legame affettivo) senza ombra di dubbio "La Principessa Mononoke"...ancora vedo la slavina di liquami che rotola e dà vita allo spirito del cinghiale: in quella scena ci sono sono gemme di lirismo animato...

    RispondiElimina
  28. visto che ci sei mi dai i numeri del superenalotto? se passi da Roma proprio quando c'è una mostra di hiroshige e dopo devi scrivere un articolo su Ponyo non riesco a pensare cosa potresti fare passando da un tabacchino con la licenza del superenalotto!!!

    RispondiElimina
  29. @Andrea. La Principessa Mononoke è senza dubbio un grande film. Ti ringrazio, sei gentilissimo. Ovviamente ho pensato a Hiroshige dopo aver visto Ponyo e la mostra di Roma è una gradevole coincidenza (come pure il dossier su Hiroshige). Magari potessi giocare al superenalotto e vincere^^. Il guaio è che al gioco perdo sempre :(

    Grazie per la visita.

    A presto.

    RispondiElimina
  30. Quanto tempo che non passavo da queste parti!!
    Ponyo:..a me son piaciute moltissimo le musiche!!!
    Mi hanno dato l'impressione dei film d'animazione "di una volta"!:)

    ps:domani vado ad una conferenza del caro amico peter greenaway!!!:)

    ..e a giugno ci sarà un bellissimo concerto qui a firenze di nyman,al teatro del maggio musicale fiorentino!
    arrangiamenti per pianoforte delle sue musiche per film degli ultimi 10 anni!da non perdere!

    un saluto!
    stella

    RispondiElimina
  31. @Stella. Certamente, anche la musica è molto interessante. Una conferenza di Greenaway? Ma dove, a Firenze? E' vero, ormai siete diventati amici ;)

    Ti ringrazio di avermi informato su Nyman. Spero di poterci andare. A presto^^

    RispondiElimina
  32. No, a Rovereto, al mart.sn tornata ieri sera, è stato davvero molto interessante!c'era un festival: "futuro presente".
    La stessa serata della conferenza c'era anche una mostra fotografica di Nyman!
    Il pomeriggio invece, nella piazza a Rovereto, un quintetto eseguiva musiche di Nyman e c'era uno schermo dove passavano scene dei film di Greenaway!
    Davvero molto molto stimolante!
    Sn stata anche a vedere una mostra futurista e una sulla guerra fredda, sempre al mart.

    RispondiElimina
  33. @Stella. Posso immaginare l'emozione provata. Respirare arte in ogni sua forma. Splendido^^

    RispondiElimina
  34. la mostra di hiroshige è stata prolungata fino a settembre, è bellissima, ve la consiglio. bravo per il riferimento a hiroshige per quanto riguarda ponyo, sicuramente miyazaki ne ha tenuto conto.

    un saluto

    (ps: ti ho linkato)

    RispondiElimina
  35. @Lessio. Forse allora ho qualche speranza di poterla vedere. Grazie per la notizia e grazie per il link. Ricambio immediatamente e appena mi sarà possibile passerò a visitare il tuo blog.
    A presto.

    RispondiElimina