tag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post843487530667068662..comments2023-10-30T11:25:30.683+01:00Comments on cinemasema: The Tree of Life (Terrence Malick, 2011): 1/4 Ogni cosa infinite coseLucianohttp://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-9461701145329953512011-08-22T23:22:09.288+02:002011-08-22T23:22:09.288+02:00@Franz. È vero, bisognerebbe vederli due,tre, infi...@Franz. È vero, bisognerebbe vederli due,tre, infinite volte o riuscire a vederli lasciandosi prendere dal piacere della visione e assorbire il cinema in quanto opera d’arte. E in effetti non è affatto facile e se fosse possibile fare tutto questo l’opera d’arte sarà sempre sfuggente, indefinibile. Quando mi capita di rivedere un film dopo anni mi accorgo spesso di aver visto un film diverso da quello che ricordavo. Una sensazione stupenda.Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-54032604454822163352011-08-18T20:39:49.929+02:002011-08-18T20:39:49.929+02:00@Ale55andra. Sono rimasto profondamente emozionato...@Ale55andra. Sono rimasto profondamente emozionato, nel vedere questo film, soprattutto da una sensazione di "immensità", nel senso che ogni aspetto della vita e in particolare ogni essere vivente (uomini, fiori, animali), anche il più insignificante, viene messo al centro della scena. Il dio nelle cose insomma che mi ha fatto ricordare l'opera di Giordano Bruno. Grazie^^Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-5476707860676606542011-08-17T10:39:58.193+02:002011-08-17T10:39:58.193+02:00vero che si guarda un film pensando a troppe cose,...vero che si guarda un film pensando a troppe cose, penso a quando ero bambino, i film si godevano perché era il primo livello, "il piacere della visione", per parafrasare Barthes. bisognerebbe vedere il film, quelli che meritano, almeno due volte, nella prima per lasciarsi prendere e cullare dalla storia, dal regista, e dopo per interpretare.<br />mica facile, però.franzhttp://www.markx.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-84619776748602127962011-08-15T16:50:27.177+02:002011-08-15T16:50:27.177+02:00Immagine-dio mi sembra una definizione azzeccatiss...Immagine-dio mi sembra una definizione azzeccatissima, così come poi la analizzi nel seguito del pezzo. Come sempre molto profondo e interessantissimo. <br /><br />Ale55andraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-56434515417495183952011-08-08T20:50:40.185+02:002011-08-08T20:50:40.185+02:00Grazie Alex, sei gentilissimo. Purtroppo non ho an...Grazie Alex, sei gentilissimo. Purtroppo non ho ancora letto il lavoro di Deleuze anche se ho visto su youtube la conferenza in questione. Deleuze riesce sempre a stupire. Senz'altro un maestro. Infatti(non mi stancherò mai di dirlo anche se le mie affermazioni non sono certo originali) il cinema nasce narrativo ma non è questa la sua vocazione più alta. Questo non vuol dire che un film deve essere criptico, ma insomma le strade da percorrere sono ancora tante e tutte molto interessanti. Ho appena intravisto il tuo blog che mi sembra molto interessante. Appena possibile ricambierò la visita. Grazie^^Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-70974133199206156742011-08-06T17:13:52.563+02:002011-08-06T17:13:52.563+02:00Nel farvi i miei complimenti per l'ottima eseg...Nel farvi i miei complimenti per l'ottima esegesi del film di Malick, desidero ricordare ancora Gilles Deleuze e la sua conferenza 'Che cos'è l'atto di creazione', guarda caso rivolta a studenti di cinema (Cronopio edizioni). <br />Deleuze dice alcune cose fondamentali per l'arte quanto per il cinema, e specialmente insiste sul fatto (che qui nell'articolo si ricordava) che il tempo del cinema non è il presente, ma una commistione di temporalità differenti - proprio ciò che Malick sembra averci voluto, almeno in parte, proporre. Una volta tanto, insomma, "quelle maledette aspettative diegetiche", che sono poi lo specchio del consumo ma non delle potenzialità dello sguardo, vanno a farsi benedire.Alexhttp://theartofhunger.splinder.comnoreply@blogger.com