tag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post8426051253089880514..comments2023-10-30T11:25:30.683+01:00Comments on cinemasema: Il nastro bianco (Michael Haneke, 2009)Lucianohttp://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-1367447649267414622011-02-26T19:59:59.635+01:002011-02-26T19:59:59.635+01:00@Cinemaleo. Miglior definizione non potevi trovare...@Cinemaleo. Miglior definizione non potevi trovare: un film scomodo. E senz'altro un grande film, di quelli che meritano di essere visti più volte.Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-28799941796482845602011-02-25T07:24:41.166+01:002011-02-25T07:24:41.166+01:00Un film inquietante che pone tanti interrogativi s...Un film inquietante che pone tanti interrogativi sull’essere umano, sulla sua natura che -sembra dirci il regista- è portata al male assoluto. Un film scomodo, un grande film.cinemaleohttp://cinemaleo.wordpress.com/noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-47703022163282906222011-02-04T17:47:35.289+01:002011-02-04T17:47:35.289+01:00@Anonimo. Le tue osservazioni sono molto interessa...@Anonimo. Le tue osservazioni sono molto interessanti e in particolare m'incuriosisce l'ultima parte del tuo ragionamento, ossia il fatto che la radice del nichilismo sia effetto del sistema gerarchico-punitivo. Questo film in effetti si presta a molte letture ed è una fucina di idee e di riflessioni. E questo testimonia a favore di Haneke.Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-62522557258430462092011-02-03T10:45:03.494+01:002011-02-03T10:45:03.494+01:00E' forse vero che è un po' il solito Hanek...E' forse vero che è un po' il solito Haneke, però la sua rilettura dell'origine della violenza, senza trarne una soluzione, è decisamente affilata e precisa. Un mondo così ordinato, cadenzato da riti e gerarchie che guidano una umanità banalmente dedita alla sopraffazione e testimonia un periodo preciso di quella germania, ma svela molto delle dinamiche individuali e di gruppo. Perchè se in ogni casa, in ogni famiglia c'è una meccanismo di potere e di violenza, i bambini si muovono in gruppo, sono una massa silenziosa, la loro forza è anche nell'essere insieme, nell'essere molti, nel condividere quello schema che ripetono sui deboli, dividono la colpa, perdono la responsabilità, perdono l'imputabilità.<br />Il villaggio non si scuote mai dal suo torpore ordinato, come se riuscisse ad assorbire tutto, a tacitare ogni cosa, impermiabile.<br />E Haneke non ci fa mancare nulla, espone ogni forma di potere sui più deboli, da quelle derivanti dalla struttura sociale a quelle derivanti dalle istituzioni religiose e dalla famiglia patriarcale nel rispetto del decoro e dell'occultamento nel privato, senza che nessuno si renda poi conto come quella stessa violenza esploda poi fuori incrociando i destini di tutti. Chi metterà in atto la violenza al di fuori delle mura domestiche lo fa per reazione e replicazione ingigantendola in grande scala.<br />Curiosa la visione del meridione dell'europa, segnatamente l'italia, posto tratteggiato come aperto, tollerante, capace di rompere il meccanismo di refrattaria subalternità alle regole<br />A proposito di Dio: Martin mette alla prova Dio e ne riceve un silenzio, si apre l'ambito della sua libertà, e di quella degli uomini in generale direi, ma nel suo mondo, in cui la regola dominante è la punizione a seguito di un errore, questo diviene quasi uno spunto per la giustificazione dei suoi atti. Non è l'assenza di dio, o il suo silenzio, la radice del nichilismo (come dice il papato odierno), ma proprio il sistema gerarchico-punitivo in cui l'istituzione religiosa si costruisceAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-78502258964384397402011-01-13T00:30:05.157+01:002011-01-13T00:30:05.157+01:00@Cotone. Non sapevo della ricerca storica di Hanek...@Cotone. Non sapevo della ricerca storica di Haneke e questo mi convince dell’impegno profuso e del voler capire e addentrasi nelle pieghe della vita quotidiana di inizio secolo allo scopo di “spiegare” (o almeno provarci) queste stesse pieghe di un mondo chiuso in se stesso. Haneke ci ha restituito una notevole ricerca di conoscenza. Un film che spero di rivedere almeno un’altra volta. Grazie per le preziosissime informazioni.Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-28746336433210848702011-01-12T21:14:10.859+01:002011-01-12T21:14:10.859+01:00@Ismaele. Rendere il senso di un’angoscia, il terr...@Ismaele. Rendere il senso di un’angoscia, il terrore di una sensazione è chiedersi chi erano gli aguzzini che hanno inflitto infinite pene a ebrei e dissidenti (ad esempio nei campi di concentramento) e scoprire che sono stati anch’essi bambini condizionati dall’obbligo di rispettare certe “leggi” che non amavano e che avrebbero voluto trasgredire, “leggi” che hanno distorto il loro sviluppo “naturale”. Potremmo essere davanti a una distopia al rovescio (previsione ma anche ricerca dei prodromi “negativi” di “effetti” che oggi conosciamo benissimo – olocausto). Forse quei “mostri” sono stati educati in una cultura asettica e piena di sé. Il film, devo ammettere, mi ha angosciato e ho sentito il suo tocco gelido sulla mia anima. Questo mi ha scosso e anche emozionato. Ovviamente le emozioni provate non possono essere identiche per tutti. Grazie per il tuo interessante intervento e scusami per il ritardo della risposta.Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-1312509227046162972011-01-12T16:31:56.910+01:002011-01-12T16:31:56.910+01:00Aspettavo da tempo questa recensione.
Lavoro -a mi...Aspettavo da tempo questa recensione.<br />Lavoro -a mio giudizio- strepitoso, con una ricerca pazzesca, certosina delle fonti. Ho letto che Haneke ha passato ore ed ore su immagini d'archivio, vecchie fotografie, resoconti scolastici, popolari feste campagnole, per ricercare delle tracce visive che avessero il fascino del vecchio, la fisionomia un po' appassita di una foto in bianco e nero. Forse è per questo che i volti dei bambini ci sembrano così autentici, così credibili.<br />Freddezza, distanza, "assenza di un centro": sono i risultati (assoluti) del film, dire che sono i suoi limiti è pura follia. <br />Perlomeno, questa l'idea che mi sono fatta io dopo aver visto con attenzione il film.Cotonehttps://www.blogger.com/profile/01413209772011477017noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-90379991352371064542011-01-10T21:36:37.491+01:002011-01-10T21:36:37.491+01:00un film che non mi ha convinto.
a differenza di &q...un film che non mi ha convinto.<br />a differenza di "niente da nascondere", che coinvolge lo spettatore, e a me è piaciuto molto, questo mi sembra, per i miei gusti, poco coinvolgente, certo alcune cose interessanti (il b/n di cui parli, per esempio), ma mi è sembrato troppo freddo.<br />si può essere freddi e coinvolgenti, qui mi sembra che Haneke sia troppo autoreferenziale, certo, fai un film per te, ma, visto che passa nei cinema, pensa anche a noi spettatori.Ismaelehttp://www.markx.splinder.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-85722723667693766952011-01-03T23:52:14.936+01:002011-01-03T23:52:14.936+01:00@Ale55andra. Hai sintetizzato benissimo il senso d...@Ale55andra. Hai sintetizzato benissimo il senso del film in un'unica parola: raggelante. Purtroppo non ho trovato il tempo per ampliare il discorso sull' assenza che ho delineato a grosse linee. A presto.Lucianohttps://www.blogger.com/profile/05281484351080932004noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5777122313236702198.post-84579538860491511472011-01-02T11:55:38.525+01:002011-01-02T11:55:38.525+01:00Film a dir poco raggelante. Interessantissimo il d...Film a dir poco raggelante. Interessantissimo il discorso sul bianco e nero e soprattutto quello sull'assenza. <br /><br />Ale55andraAnonymousnoreply@blogger.com