26 settembre 2009

Picnic a Hanging Rock (P. Weir, 1975)


Australia, 14 febbraio 1900. Al collegio femminile Appleyard c’è fermento, il giorno di San Valentino agita le ragazze e la gita prevista alla Hanging Rock . La roccia vulcanica esercita fin da subito sulle ragazze un forte richiamo: Miranda, bella come un cigno, Marion, Irma e Edith si inoltrano nella scalata comprendendo quanto quel gigantesco masso sia pregno di intenso fascino e mistero , frutto di migliaia d’anni di evoluzione. Il loro cammino si esaurirà in un terribile incidente. Le ragazze, insieme ad una loro insegnante, spariscono come se il monte le avesse prese con sé, ingoiate nel suo ventre. Le ricerche cadono nel nulla e le persone coinvolte subiscono strani incidenti come se ci fosse un ammonimento divino per aver interferito con la Natura.


L’immersione in un paesaggio che si svela per strati, Hanging Rock è un luogo avvolto nella nebbia, che libera coloro che sono avvolti dalla nebbia, o comunque , coloro che vogliono essere liberati. Esplicative sono in questo senso le immagini che accompagnano i titoli di testa del film, lo scenario che abbiamo di fronte è quello della maestosa roccia di Hanging Rock, il campo visivo verticalmente diviso in due parti che, attraverso delle dissolvenze, ci viene mostrato solo la parte inferiore del paesaggio, la parte superiore e offuscata dalla nebbia ,subito dopo la nebbia scende giù, mostrando cosi l’immenso masso che domina il territorio circostante, quel territorio che adesso si trova nella nebbia. La nebbia scompare e l’intero paesaggio si mostra in tutta la sua maestosità . “La Vita è sogno, soltanto sogno. Il sogno di un sogno”(1) L’Altezza e la Distanza sono i due elementi che caratterizzano questo luogo. L’altezza che si manifesta non solo come innalzamento fisico effettuato dallo scalare la roccia, ma anche l’innalzamento dei sensi, che porta ad un vero e proprio invasamento, ciò è favorito da una distanza che separa due mondi ben distinti, da un lato il rigido mondo Vittoriano dei primi del 900 fatto di regole, gerarchie e stretti corsetti da indossare. Dall’altro la surreale naturalezza di cui è pregna Hanging Rock. Le collegiali si avvicinano a quella natura come visitatrici da un altro pianeta, senza sapere, soltanto avvertendo, percependo. Un archetipico modello secondo il quale sono le donne le creature con un più intenso contatto con la dimensione ctonia della vita e del reale, più vicine alle profondità della terra che non alle elevazioni celesti, più pronte ad ascoltare Pan che Minerva. Più ninfe che vestali.

L’ingresso in questo mondo è fisicamente segnato da una soglia, un simbolico e malandato cancello in legno e metallo, dove al momento della sua apertura, con un frenetico montaggio alternato, gli occhi di Miranda seguono il vorticoso volo degli uccelli, e il movimento delle nuvole. Ecco che all’interno di questo mondo, i personaggi presenti sono assopiti, l’unico modo che abbiamo per seguire il loro percorso, e posizionarci su un piano più metafisico, tenendo una gamba nella geografia della paesaggio e l’altra nella geografia della loro anima. E così l’orologio che si ferma a mezzogiorno in punto (ora che secondo la mitologia classica era impregnata di valenze e potenzialità magiche) identifica lo scollegarsi da una struttura, quella del tempo e della misurazione delle attività umane per fini produttivi-pragmatici, che controlla e raffina ponderatamente ogni atto, ogni pulsione, normalizza e seleziona. Cosi nel giorno di San valentino ci si spoglia: le ragazze e perfino la megera insegnante si disfano dei propri vestiti; ritorna il corpo non appena si uccide la regolare scansione del tempo, si affaccia una visione sessuata della realtà, pagana, scabra, inquietante. Una delle amiche troverà in Miranda il volto della Venere di Botticelli, ma ciò entra in contrasto con una natura più spregiudicata, che invece colloca Miranda all’idea di donna dei pittori Pre-Raffaelliti, dove il mondo di quest’ultimi era appunto fatto di spregiudicata delicatezza. Il personaggio di Miranda risulta centrale colei che sembra godere di poteri sensitivi di gran lunga superiori a quelli delle sue compagne di escursione. "Lei sa cose che voi non vi immaginereste neanche"affermera' una Sara (amica di Miranda) profetica , rivelando, seppur implicitamente, la sensitivita' di Miranda, allo stesso tempo quest'ultima, seppure inconsciamente, durante i preparativi mattutini per la gita a Hanging Rock,rivelera' a Sara:"Faresti meglio a cercarti qualcuno a cui voler ben, io non staro" qui ancora a lungo. Sentendo dentro di se quali forze l’avrebbero strappata. Miranda sente su di sè di dover svolgere il compito che l'universo natura le ha dato.

Per quanto vi sia un tempo statico, il ritmo a Hanging Rock viene scandito dal flauto di Pan, antichissimo strumento, suonato con straordinaria potenza emotivita' dal grande Gheorghe Zamfir. In sotto fondo al flauto viene accostato un “drone”(2) armonico che enfatizza la carica sospensiva e statica di queste sequenze. "la musica funziona come una piattaforma girevole spazio-temporale; ciò vuol dire che la posizione particolare della musica è di non essere soggetta a barriere di spazio e di tempo, contrariemente agli altri elementi visivi e sonori, che devono essere situati in rapporto alla realtà diegetica, e non a una nozione di tempo lineare e cronologica."(3) Protagoniste dunque di una scena di smarrimento puro assolutamente memorabile, perché costruita attraverso la grande arte della sottrazione di ciò che dovrebbe risultare familiare. La processione di tre figure riprese di spalle, che, ondeggiando nell’innaturalezza di un passo rallentato cinematograficamente, scompaiono tra le fenditure della roccia senza mai voltarsi né prestare ascolto alle grida disperate della quarta compagnia, più pavida, meno pronta.
Sul piano narrativo lo spettatore viene tradito dalle aspettative alimentate tanto dal film quanto dagli stessi personaggi, che continuano a ripetersi che “ una spiegazione c’è di sicuro”. Lo spettatore deve assumere la consapevolezza dell’ignoto. Quello che non vede innesca la fantasia del mostro laddove sa bene di non doversi aspettare il mostro, bensì l’insinuarsi di un “perturbante di tipo sensoriale”(3). Tre donne trasfigurate, stregate, anzi streghe. E’ un racconto che va percorso attraverso il non detto, attraverso il silenzio(4), dove si assaporano luci, suoni e odori dentro una armonia claustrofobica qual è la natura, dentro il quale l’uomo non ha più alcun potere logico-cognitivo.


(1)Voce off di Miranda all’inizio del film “Picnic a Hanging Rock”
(2)In musica il “drone” è un effetto armonico o monofonico di accompagnamento in cui una nota o un accordo sono suonati in modo continuo per buona parte o per l'intera composizione, sostenuti o ripetuti, e spesso determinano la tonalità della composizione stessa. (wikipedia)
(3)M. Chion, L'audiovisione, suono e immagine nel cinema, lindau,2001
(4)M. Benvegnù, Filmare l’anima, il cinema di Peter Weir, Edizioni Falsopiano 1997

9 commenti:

MonsierVerdoux ha detto...

gran bel film, l'opera prima di un regista grandissimo..ricordo che mi piacque tantissimo anche la colonna sonora...

Christian ha detto...

Un vero cult! L'atmosfera, le immagini e la musica di questo film mi affascinano terribilmente. E' una di quelle pellicole davanti alle quali non riesco nemmeno a imbastire un'analisi razionale, mi basta lasciarmi trascinare da quello che si vede e si sente sullo schermo...

Francesco ha detto...

senza essere fantascienza horror fantasy, ricordo di aver visto la prima volta un film dove c'era il mistero, il non detto e il non dicibile.
davvero il silenzio ci ricorda che il cinema è immagini in movimento, le parole sono altro.

Miroku ha detto...

Non sono completamente d'accordo su alcuni aspetti della recensione. Ma sono deviato da un piccola ricerca fatta su wikipedia dopo la visione.
A parte il mio gusto personalissimo per cui "il non mostrare lasciando all'immaginazione dello spettatore" è una scelta molto più semplice che il mostrare qualcosa di nuovo o mostrare qualcosa di sfruttato in modo convincente (perchè qua le cose sono due o la spiegazione c'è ma spiegarla renderebbe meno efficace il film stesso -e allora vuol dire che tale spiegazione è di per se poco convincente/affascinante- o la spiegazione non c'è e allora per il principio "ognuno gli da il senso che vuole" si imbastisce una pellicola senza che neanche l'autore sappia dove va a parare - il che è semplicemente sciatto)
Per fortuna la spiegazione c'è -a quanto pare- contenuta in un fantomatico "capitolo 18" del libro da cui il film è tratto, che l'editore della scrittrice volle eliminare e che ha stentato ad essere riammesso nel romanzo dopo molti anni. (e qualor mi si obiettasse "e ma il libro è un'altra cosa" dico io "No. seil film è tratto dal libro non possono essere due cose completamente diverse altrimenti nella migliori delle ipotesi non si è riusciti a rispettare lo spirito dell'opera a cui ci si ispira". Ad ogni mofo non è questo il caso ,se ho capito bene l'impostazione dello scritto)
Una volta avuta la visione complessiva, mi trovo concorde con la critica riguardo a questo "liberarsi" dalle restrizioni vittoriane ma meno concorde con l'interpretazione delle donne "figlie della terra" perchè se è vero che il destino delle ragazze è proprio legato all'incontro col cuore della natura (se vogliamo pagana ma in realtà di molto antecedente essendo Hanging Rock una formazione vecchia milioni di anni) è anche vero che le "prescelte" le donne che attraverseranno questo varco , più che ninfe sono proprio vestali, sono donne dall'intelletto non comune dall'ispirazione che va oltre la diffusa mediocrità (una professoressa che si perde sognante nell'analisi delle caratteristiche geologiche della zona; una ragazza che osservando le compagne contempla la cecità degli uomini che si muovono senza essere consapevoli di uno scopo; e Miranda la cui delicatezza va forse oltre il botticelliano e che -come ha detto il critico- sembra addirittura dotata di poteri paranormali) mentre a restare fuori, a non poter attraversare quel passaggio (e ci proverà grattando e prendendo a pugni la roccia che glielo impedisce) sarà proprio Irma la più leggera e terrena.

Che dite? E' plausibile?

Luciano ha detto...

Miranda come donna pre-raffaellita. Molto interessante. Ho visto il film molto tempo fa ed ho perso la memoria di tanti particolari. Lo ricordo come un fim "magico" come sospeso nel tempo, quel tempo manipolato, ingannato e reso intelligibile dai sintagmi ma soprattutto dalla nostra personale ricostruzione. Ricordo che non rimasi affascinato dal "mistero" dell'intreccio ma dalla forza atavica e selvaggia della natura, un ritorno del corpo alle proprie origini, un ricongiungersi con la carnalità della natura al di là di racconti e leggende.

Giuseppe(eraservague) ha detto...

@Miroku Premettto che l'accezione di critico non mi piace molto,anche se in questa sede sembra sembra inevitabile. La tua contestazione può reggere, ma Hanging Rock proprio perchè antecedente a qualsiasi epoca continua a detenre quel potere d'invasamento, che prosegue di epoca in epoca. rendendo coloro che sono per antonomasia equilibrati e colti,privi di un rigore tanto morale qualto culturale.
@Luciano ricordi perfettamente :)

Roberto Bernabò ha detto...

Vengo qui da te/voi, dopo tanto tempo, e trovo l'analisi a questo film che tanto ha rappresentato per me, in due fasi distinte della mia vita, e del mio amore per il Cinema.

Sei o siete (vista la firma) dei genio davvero, mentre noi facciamo soliloqui sui film attuali, voi recuperate un'opera misteriosa ed inquietante come Picnic a Hanging Rock.

Grazie, grazie, grazie ;)

Rob.

Giuseppe(eraservague) ha detto...

Sono contento che ti sia piaciuto. E comunque sono solo io, quello in parentesi è uno pseudonimo in riferimento ad un altro blog.

cinemaleo ha detto...

Un film di una eleganza e di una raffinatezza inconsueti, al contempo una forte critica sociale.