2 maggio 2008

L’Aleph e l’occhio - il cinema di Peter Greenaway (3/3)

Morte

La narrazione è una costruzione artificiale con inizio, centro e fine. Si basa su qualcosa che non esiste. Penso che l’unica chiusura delle vita sia la morte, ma sappiamo che la morte ricrea la vita. C’è un continuum in cui non si può interferire. Per questo il concetto di narrazione nella vita è artificiale. Molte opere di Shakespeare finiscono con la morte dell’eroe. Questo porta al concetto di chiusura di una serie di circostanze, tu devi solo provvedere all’apertura per la vita successiva. “Il ventre dell’architetto”, il mio film sull’architettura a Roma, ne è un ottimo esempio. Quando l’eroe, o l’anti-eroe, per suicidarsi si butta dal palazzo di Vittorio Emanuele a Roma, riesce quasi a vedere, è una cosa molto artificiale e melodrammatica, la nascita di suo figlio. Serve a indicare la continuità.

Numeri

“...Cominciate a contare per 3. 3, 6, 9... – Cosa fanno? – Contano...”
Molti anni fa, ho fatto un film in cui tutto era contenuto nel titolo. Il titolo era “Giochi nell’acqua” (“Drawning by numbers”). La situazione era...diciamo... La progressione narrativa era semplice, basata sul numero 3: 3 donne, 3 eventi, 3 avventure. Ma era circoscritto da un conto numerico che ti ricordava sempre che stavi solo guardando un film, che il tempo e gli eventi stavano passando, il film è costruito semplicemente. Ha un prologo, 3 atti e un epilogo. 3 storie in una, ognuna si sovrappone a quella precedente. Ha la forma di una lunga e lenta spirale le cui spire contengono le stesse sequenze di eventi: 3 annegamenti, 3 autopsie. “...Potrei tentare di rianimarlo anche adesso...Mi piace la morte naturale. La morte è mai naturale?..” 3 funerali. “...Molte cose muoiono di morte violenta, continuamente. Siamo tutte insieme qui, non c’è bisogno di segreti... Apprezzo le vostre attenzioni, ma dovreste pazientare un pò...” E 3 conti da pagare o piuttosto non pagati perchè a Madgett viene rifiutata la gratificazione sessuale. “...-Preferirei essere incoraggiato a prendermi qualche libertà ora. – A me proprio non va in questo momento...- Voi donne mi avete distrutto! – Non essere melodrammatico!...” E’ una favola ironica sull’impotenza maschile contrapposta alla solidarietà femminile. Quando si arriva al numero 50, si è in mezzo al film. Così la fine, la chiusura della narrazione e del conto numerico arrivano molto chiaramente. Ho sempre creduto che il cinema avesse bisogno di forte contenuto, forte struttura e forti metafore.

Omicidio
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Pittura

Tutti i miei primi film erano basati sulle figure nel paesaggio, una cosa che deriva dalla tradizione pittorica, soprattutto italiana, ad esempio Claude Lorraine, Poussin erano i miei eroi quando ho girato “I misteri del giardino di Compton House”. Non ho mai tagliato una figura, mi sembrava di oltraggiarle. Per questo vedrete sempre figure intere come nella pittura tradizionale dei secoli XVII e XVIII. Quando guardi i miei film, sei consapevole di come sono costruiti. Gioco con la simmetria, come Bellini e altri pittori italiani: la “Sacra Conversazione” è basata su un punto che fa da perno attorno al quale gira tutto il resto. Parlando dei dipinti del Bellini, questo sacro punto centrale sarà il Bambin Gesù o la Vergine Maria e tutti i santi saranno volutamente disposti intorno. Io voglio usare gli strumenti della realizzazione di dipinti deliberatamente, per spiegarti che sei...per farti capire che guardi un artificio. Questo riguarda il montaggio, l’uso della musica e perfino gli stili di recitazione che devi comprendere. La più grande scoperta nella pittura dal 1850 a oggi è la pittura, non come finestra sul mondo, come quella qui dietro. Ma la pittura dello schermo come superficie. Credo che il grande successo della pittura del XX secolo inizi con il cubismo di Picasso e Braque. Si pone in relazione con lo schermo o con la superficie considerandoli proprio superfici.

Quadro

Come impostare il quadro, come comunicare idee complesse con significati allegorici hanno avuto almeno 2000 anni di evoluzione. Supponiamo che la pittura occidentale sia iniziata a Pompei con gli straordinari dipinti del 60 a.C. “...The apocryphal last words of Thomas Gainsborough: “We are all off to Heaven and Van Dyke is of the company”....”
Ci sono stati 2000 anni di pratica per arrivare alla raffinatezza nella creazione di immagini.

Religione

“...La chiesa deve vigilare contro i falsi prodigi e i falsi miracoli però non deve neanche perdere l’opportunità di fare del bene. Con quel bambino puoi risanare la reputazione della chiesa e le rovine della tua caduta...”
E’ vero che sono interessato alla classificazione perché credo che la civilizzazione funziona così. Cerchiamo di organizzarci sulla base di teorie e di ipotesi per cercare di capire il complesso e straordinario mondo intorno a noi. I nostri sistemi di organizzazione sono molteplici: la religione è un sistema organizzativo, la politica è un sistema organizzativo. La nostra vita accademica, il modo di usare testi e linguaggio sono tutti mezzi per cercare di capire l’universo apparentemente caotico che circonda e per scendere a patti con esso.

Sesso

“...Le condizioni dell’accordo Mr. Noise, i miei servigi di disegnatore per 12 giorni per l’esecuzione di 12 disegni della casa con giardini parchi ed edifici annessi della proprietà di Mr. Evert. Le vedute dei 12 disegni saranno scelte a mia discrezione, tenendo conto del parere della signora. – E in cambio, Thomas, sono disposta a pagare 8 sterline a disegno. A provvedere vitto e alloggio a Mr. Mevil ed il suo servo eh...- e signora! – A consentire di incontrare Mr. Mevil in privato e a soddisfare le sue richieste riguardo al suo piacere con me....”
Esistono solo due materie principali: il sesso e la morte. Credo che la fine del XX secolo sia un momento di rinegoziazione sulla procreazione, sulla nascita e sul sesso. La politica sessuale ci ha dato libertà più ampie, il concetto di contraccezione... L’approccio alla sessualità e alla castità ha aperto molte possibilità. E’ la morte a non rimanere non negoziabile. E’ l’ultima frontiera. Sicuramente non sorprende il fato che io parli di chiusura, perdita, morte e fine. Ritroviamo questi concetti anche nelle grandi tragedie. In tutti i miei film sono stato molto interessato all’interazione dei personaggi riguardo ai comportamenti sessuali e alla morte. Ricordate che parlo sempre di sesso e non di amore. Io sono un buon darwiniano e, dato che il pensiero comune sull’evoluzionismo e sulle teorie comportamentali, dico che siano come delle valige che servono a continuare il passaggio di geni.

Storia

Le prove che riguardano la storia sono soprattutto testuali, non abbiamo fotografie antecedenti l’invenzione della fotografia. Sono tutte basate su testi e i testi sono soggettivi.

Tempo

.....Summer...Autumn...Winter....Spring.....

Uomo

“......” “M” is for men”. “...un fenomeno unto con il sangue, fatti di parti ineguali, come una cantina di sale del Cellini”

Volo

Gioco con la fenomenologia dello studio degli uccelli e di tutti gli animali del mondo naturale che hanno superato i limiti imposti dalla forza di gravità. Gioco sempre con questo tema. Ho presentato mostre in tutto il mondo sul volo, su Icaro....e per me è un’emozione continua. Uno dei miei primi film, anzi il primo, era un cortometraggio di sei minuti intitolato “Windows”. Francois Truffaut osservò che ogni regista stabilisce il suo vocabolario quando realizza il primo film. Non posso contraddire Truffaut in questo perché “Windows”... anche se non è proprio il mio primo film, è il primo che ho fatto per il pubblico e ha tutte le caratteristiche ricorrenti nei miei 200 film. Continuando a parlare di “Windows”, è basato su una serie di eventi mostrati come statistiche. E’ un elenco. L’elencazione è uno dei modi che ho usato per strutturare i miei film. Ma il contenuto è estremamente melodrammatico. Parla di una serie di persone che volevano volare e sono saltate dalla finestra di un edificio. La maggior parte delle volte il tentativo finisce in tragedia sia per la delusione di non essere riusciti a volare, sia per la caduta. La causa della gravità, hanno trovato una morte tragica sul marciapiede attorno all’edificio. Ma c’è anche un grande senso di banalità e l’ironia dello sforzo umano. Così il film, pur avendo una struttura statica e un contenuto melodrammatico, contiene anche la bellissima metafora del desiderio dell’uomo di volare, presente storicamente e geograficamente in ogni società negli ultimi 5000 anni.

Zoo

“... Così Iddio fece le bestie selvagge della terra secondo la loro specie, gli animali domestici secondo la loro specie e tutti i rettili della Terra secondo la loro specie” Genesi 1, 25. Voglio riuscire a usare il cinema come mezzo di discussione di idee, su tutto, ma soprattutto sulla rappresentazione, sull’estetica e su tutta l’industria cinematografica. Mi avvicinerei alle nozioni hitchcockiane del potere, ma penso che il cinema sia molto di più di questo e che abbia molte altre possibilità. Una volta ho pericolosamente affermato che il cinema è un mezzo troppo ricco per essere lasciato ai cantastorie.

7 commenti:

philippewinter ha detto...

scusate: dov'è finito riflesso cinefilo?

Luciano ha detto...

@Philippewinter. Hai ragione, me ne sono accorto solo adesso. Deve avere chiuso il blog. Mi dispiace veramente. MONIA se leggi questo commento, facci sapere qualcosa!

Anonimo ha detto...

OT: Ciao Luc, ho pubblicato una recensione su Zero - L'inchiesta sull' 11 Settembre documentario presentato alla festa del cinema di Roma, e costretto all'autodistribuzione, perché film politicamente scomodo.
se ti va passa a dare un'occhiata e a scoprire tutte le bugie che ci hanno detto nella versione ufficiale.. ti aspetto!
Scusa l'OT su un post tanto elevato, ma è importante che le cose rivelate nel film noon passino inosservate!
ciao caro!

Luciano ha detto...

@Trinity. Hai pubblicato un bellissimo post che ho letto in questo momento. Ti ho lasciato un commento. Grazie.

Luciano ha detto...

L'aspetto che mi incuriosisce di questa "parte" dell'alfabeto è il concetto di pittura intesa come superficie. La pittura non è una finestra sul mondo ma una superficie, pertanto Greenaway usa lo schermo come una superficie su cui "dipingere". A prescindere dall'eterna diatriba tra formalisti e sostenitori dei contenuti, secondo me, comunque la si pensi, considerare lo schermo come superficie su cui "dipingere", oltre a "limitare" la presunzione di chi pretende di "descrivere" il mondo, agevolerebbe il lavoro del regista. Anche chi si considera il "racconto" come parte predominate dovrebbe convenire che il "racconto" per imamgini, più che aprire una finestra, consiste nel dipingere immagini su una tela. O no?

Roberto Junior Fusco ha detto...

Anche questa ultima parte è ricca di spunti interessanti di discussione. Grazie Vale e Luciano!
Tanto per dire sono d'accordissimo con quello che dice a proposito della storia.

Luciano ha detto...

@Roberto. Grazie a te per la visita^^