4 novembre 2007

eXistenZ (David Cronenberg, 1999)

eXistenZ è un saggio sull’uscita dallo sguardo, un racconto che porta l’osservazione ad interrompere il flusso delle informazioni ottenute attraverso i media. L’informazione utilizzata per costruire il proprio mondo, adattata o riciclata, deformata o metamorfizzata, e poi decostruita per essere ancora assemblata, non arriva più da un dio tecnologico, un client collegato a chissà quale server remoto. Il gioco adesso assorbe la linfa dal nostro corpo perché è immagazzinato in una consolle organica che viene innestata, attraverso una sorta di cordone ombelicale, ad una bioporta ricavata direttamente sulla schiena del giocatore. Quindi il giocatore diventa l’interfaccia globale, ossia input e output contemporaneamente. La consolle è solo il cd col programma che interagisce e “gira” utilizzando direttamente il corpo umano. La tecnologia che conoscevamo (computer, hardware, lcd, plasma, laser, ecc.) non esiste in eXistenZ perché ormai il corpo umano si è trasfigurato direttamente nel virtuale e il virtuale s’è incarnato nell’essere. Pertanto lo sguardo perde la sua capacità visionaria, nel senso che cessa di collocarsi come (sur)entità trascendente al di fuori del visibile, per lasciare il posto al sistema sensoriale nel suo insieme (tatto, olfatto, gusto, vista, ecc.) divenuto un qualsiasi referente dell’evento (film o storia o brusio), un “normale” viaggiatore tra tanti, testimone dello smarrimento e dell’inesplicabile marginalità della propria collocazione. Relegato nella “storia” in qualità di parvenza smarrita, che popola forse anche i sogni degli altri, lo sguardo non vaga più intorno all’immagine, ma s’incarna incuneandosi dentro l’icona del progetto eXistenZiale, saturandone gli interstizi, trasformandosi in dio immanente ed evanescente, soggetto/oggetto. Soggetto del proprio “sentire” ma anche oggetto come proprietà di altri sguardi. Insomma la disgregazione che provoca una diminuzione dell’informazione (impossibilità di decifrare la complessità) può essere affrontata attraverso l’abbassamento del livello matematico-decifratorio dello sguardo a tutto vantaggio delle sensazioni corporee (appunto tattili, olfattive, sensitive) innalzandone l’azione dopante, ossia cercando l’informazione nelle pieghe di un'anti-entropia. Mi spiego meglio: l’innesto nella bioporta di eXistenZ immette direttamente l’emotività dentro l’oggetto, praticamente (utilizzo una frase molto ridotta e imprecisa) l’opera d’arte è fatta anche per essere annusata, oltre che fruibile può essere, ad esempio, anche edibile. Lo sguardo non ha più bisogno di un medium, perché è diventato un corpo che viaggia dentro un gioco. Così però c’è il rischio di una (con)fusione tra reale e virtuale. I personaggi di eXistenZ si preoccupano, durante il gioco, dei loro corpi “reali”(avranno fame o sete?). Ma dove sono i loro corpi? Sono mai esistiti? O sono parvenze proiettate nei sogni di un altro giocatore? Allegra (ideatrice di eXistenZ) fugge con Ted dagli antieXistenZialisti, ma poi si scopre che anche loro sono terroristi pronti a colpire l’inventore del gioco ulteriore (un altro livello superiore?) forse comprendente persino lo stesso eXistenZ: transCendenZ. L’esistenza dunque non è più immanente ma trascendente? C’è uno sguardo ulteriore che osserva tutti noi? Osserva noi che osserviamo lo schermo. È come vedere l’immagine di un paesaggio; poi si allarga il campo che ingloba l’osservatore del paesaggio, poi un altro allargarsi di campo che ingloba qualcos’altro, all’infinito come nelle scatole cinesi. Non si esce più insomma dal gioco, non è più possibile uscire dall’Hotel di Kubrick, proprio perché non c’è più un labirinto, ma una inarrestabile deriva dell’esistenza. Qui i fantasmi siamo noi. Siamo gli ectoplasmi di Edgar Morin(1), seduti comodamente sulle poltrone di una sala a vedere eXistenZ, sicuri (o insicuri) della nostra eXistenZa sospesa durante l’ora e mezza della proiezione. Siamo insomma “esterni” al film. Ma, attenzione, c’è transCendeZ che ingloba tutto: gli inventori che fuggono aggrediti in un livello del gioco, in un altro diventano gli aggressori. Alla fine lo sguardo resiste, perché i corpi di Cronenberg sono pronti a colpire con i loro proiettili-dente, sparati da pistole di ossa e carne capaci di superare i metal-detector e i rilevatori di plastica, chiunque cerchi di togliere il velo che cela la quarta parete (la parete del pubblico). Allora la bellezza del film è tutta nella frase che Allegra pronuncia al titubante Ted, che non vuole farsi innestare una bioporta: “E’ questa la gabbia che ti sei costruito, che ti tiene intrappolato e ti obbliga a muoverti per sempre nel più piccolo spazio concepibile. Rompi la tua gabbia, Pikul”. Rompiamo questa gabbia, proviamo a “vedere” conoscendo, usando pertanto tutti i sensi. Come direbbero i francesi il sapere (SAVOIR), ossia la conoscenza, comprende e ingloba il vedere (VOIR). Un film che mi ha profondamente segnato e influenzato.

(1) “Siamo noi che nella sala buia siamo i loro fantasmi, i loro ectoplasmi spettatori.[loro è riferito a ‘personaggi’]” (E. Morin, “Il cinema o l’uomo immaginario”).

15 commenti:

chimy ha detto...

"il virtuale s'è incarnato nell'essere"... e una nuova forma di cinema-gioco può avere inizio.
Era da quando ci siamo scritti i primissimi commenti che aspettavo questa tua recensione: un'analisi straordinaria per un capolavoro (altrettanto) straordinario.
"...non è più possibile uscire dall’Hotel di Kubrick, proprio perché non c’è più un labirinto, ma una inarrestabile deriva dell’esistenza"... possiamo, però, entrare fiduciosi nel nuovo millennio cinematografico accompagnati dal Profeta Cronenberg che ancora una volta ci insegna quanto lo sguardo (uscita) sia fondamentale nell'essere umano e quanto spaesamento emozionale il cinema, arte principe dell'esistenza, ci possa fare nascere nel più profondo delle viscere.
Uno dei (almeno) 10 film più importanti degli ultimi 10 anni. Il capolavoro di Cronenberg. Il tuo capolavoro, x me, quest'analisi.
eXistenZ.
Sinceri complimenti.
Ciao,a presto

Luciano ha detto...

Grazie Chimy, sei troppo gentile. Questo comunque è un film che ha fatto molto discutere e non a tutti è piaciuto: quindi un altro film controverso, ma proprio per questo film fuori dalla norma (a quanto pare certi film, giustamente, lasciano "impronte" differenti in ognuno di noi). Di sicuro un film che non lascia indifferenti. Per me il miglior Cronenberg (ma con Cronenberg è difficile azzardare un'ipotesi su quale sia il suo miglior film). Per molti è Crash (altro film che lasciò entusiasti tanti e sbigottiti altri) film tratto dal romanzo di Ballard, uno dei miei preferiti scittori di "fantascienza". Ancora grazie. Ciao.

Deneil ha detto...

cronenberg è un genio e io pendi dai suoi film (si dice??)...ma questo lo devo ancora vedere!!!!oddio cosa mi sarò perso???dalla tua analisi molto!l'hai mai visto inseparabili?che ne pensi?secondo me quello (ma qualcuno lo devo ancora vedere!)è uno dei suoi massimi capolavori!

Anonimo ha detto...

Con Cronenberg devo ancora "cominciare", ma da quanto scrivi mi sa che non mi conviene aspettare oltre!
Ale55andra

domenico ha detto...

uh, questo cronenberg ancora mi manca :-(
ma dato il mio amore per il regista e quello che scrivi non può che piacermi!

FiliÞþØ ha detto...

prima o poi ne parlerò anch'io (ma dato che sto andando in ordine ci vorrà un bel pò, il prossimo è Fast Company...).
Ovviamente grandissimo film, per certi versi allineabile a videodrome, nel vedere l'uomo come riproduttore di sesazioni (virtuali o televisive che siano)...e come in videodrome, anche quì il rapporto con la tecnologia è sessuale e necessita di una (metaforica) penetrazione...
Approfondimento bellissimo, come sempre e conoscendo la tua passione per cronenberg (cosa che ci accomuna), non avevo dubbi!;)
A presto...

Luciano ha detto...

@Deneil. Hai visto un ottimo film. Inseparabili (però i film di Cronenberg sono tutti quasi allo stesso livello)è forse considerato il migliore dopo Crash. eXistenZ vien emesso un po' dietro, ma per molti critici (soprattutto non italiani), e non sono pochi, è in assoluto il migliore. Anche per me eXistenZ è il migliore (ma al fotofinish): una mia particolare mania. L'ho rivisto ieri per l'ennesima volta (ci credi sì è no almeno venti volte?) e dopo Shining è il film che ho visto di più. Magari non è detto che ti piaccia. Però è anche un film di fantascienza e sono sicuro che ti piacerà (se più o meno di Inseparabili me lo dirai tu). Grazie Deneil, a presto.

@Ale55andra. Ecco, magari inizia proprio da Inseparabili(1988). Sì, per abituarti allo stile Cronenberg. Poi, se vorrai, potrai vederti tutti i suoi film, anche quelli più vecchi. Ciao e grazie.

@Honeyboy. So che ami Cronenberg e sono sicuro che nemmeno questo ti deluderà. Attendo pertanto con impazienza la tua recensione.Ciao e grazie.

@Filippo. Non vedo l'ora di leggere la tua recensione e dal tuo commento al mio post vedo già degli spunti interessanti che invece io non ho considerato (questo è un film da cui si potrebbe ricavare una recensione chilometrica). Il sesso (con il tabù della penetrazione) è naturalemente un altro tema importante del film. La bioporta è praticamente un ano, e la scena con Allegra e Ted che si limitano solo a "pomiciare" è per me una delle più erotiche della storia del cinema. Ciao e grazie.

Anonimo ha detto...

Tanto di cappello. Recensione Strepitosa.
Io l'ho comprato ed è nella pila dei film da vedere...
...attendo prima o poi anche la tua recensione su Crash...o forse ci vorrebbe un libro..!

Sul programma a Poggibonsi mi sto informando anche se ho un accavallamento di altri impegni.

Luciano ha detto...

Grazie Delirio, troppo gentile. Attendo con ansia che anche tu l'abbia visto per conoscere il tuo parere. Accolgo volentieri il tuo invito e quanto prima recensirò anche Crash tratto dall'omonimo romanzo di Ballard. Ma adesso arrivo sul tuo blog per trascrivere gli orari delle proiezioni, anche se gli impegni (a chi lo dici) ci fanno sempre saltare gli appuntamenti (io ad esempio perderò il seminario-incontro con Greenaway). A presto.

Anonimo ha detto...

complimenti vivissimi per la RecenZionE:-)
verrò a rileggerti

milena

Luciano ha detto...

@Grazie Milena per i complimenti. Vieni pure a trovarmi quando vuoi e se possiedi un blog fammi sapere, così potrò ricambiare la visita leggendo magari una tua re(X)cenZione (ti ho imitato hai visto?)^-^. Ciao.

domenico ha detto...

l'ho visto stasera e mi sono ricordato di questa tua stupenda analisi, sono dunque tornato a rileggermela
mi ha letteralmente folgorato, io non so più cosa dire se non: NE VOGLIO ANCORA (domani faccio il bis di eastern promises, ho deciso!)
per cronenberg si parla di capolavori (questo, videodrome, crash e il pasto nudo almeno ^^)
non so se riuscirò a dormire!

Luciano ha detto...

@Honeyboy. Quindi il film ti è piaciuto! Non lo dubitavo. Un film così non poteva che piacerti. Un film che, se potessi, vedrei ogni giorno. Che invidia per Eastern promises! Mannaggia da me non c'è ancora (piango). Per ora resto in attesa a soffrire. Mi piacerebbe leggere una tua recensione su Eastern (appena l'hai visto) e, se hai tempo, anche su eXistenZ.

domenico ha detto...

esce domani, spero che arrivi anche dalle tue parti!
su eXistenZ con 2 mesi di tempo e un paio di botti di whisky credo se ne possa parlare di una recensione, he he

Luciano ha detto...

@Honeyboy. Ti capisco. Sono convinto che sei in grado già di recensire il film, ma dovrei stare zitto perché la prima volta che lo vidi rimasi basito per una settimana. Non riuscivo a proferire parola. Il film ha continuato a svilupparsi nella mia mente. Allegra ha continuato a sussurrarmi "rompi la tua gabbia". Ho persino cominciato a toccarmi i denti con la lingua: proiettili che possono uccidere. Incredibile! A volte non è possibile commentare un film a caldo, proprio no. Ciao.

P.S. Per Eastern incrocio le dita!